LETTERA DI AUGURI DI NATALE DEL CONSIGLIO E DELLA FONDAZIONE

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Care Colleghe e Cari Colleghi,
un altro anno è passato e rivolgiamo a Voi tutti, in occasione di questa lettera annuale, i migliori auguri del Consiglio dell’Ordine e della Fondazione dell’Avvocatura torinese Fulvio Croce per un felice Natale e un sereno 2023.

Un augurio particolare, non solo rituale e necessariamente non troppo formale e sintetico.

Questa per noi Consiglieri dell’Ordine è l’ultima lettera di auguri della consiliatura.

Quattro anni in cui non è stato semplice compiere quello che è stato il nostro prestigioso e onorevole compito, rappresentare l’avvocatura torinese in un periodo storico di straordinaria difficoltà.

Dopo quasi tre anni, quando ormai si scorge la fine di questa consiliatura, siamo finalmente usciti a riveder le stelle.

La loro visione sarebbe stata finalmente liberatoria se non fosse stato per quanto accaduto da febbraio del 2022, proprio vicino al nostro Paese, allorquando è stata scatenata “una scellerata guerra di invasione a poca distanza da noi, che scuote l’intera umanità nei suoi valori fondativi e l’Europa nella sua stessa identità”, come ha senza tentennamenti pronunciato il nostro Presidente Sergio Mattarella pochi mesi fa.

Con la morte nel cuore per le immagini degli orrori di questa guerra nel centro dell’Europa e volendo comunque cercare di essere utili nei limiti di competenza del Consiglio, abbiamo attivato grazie alla commissione affari internazionali un servizio di consulenza legale per i rifugiati ucraini, creando linee telefoniche e un indirizzo di posta elettronica per ricevere e dare consulenza giuridica a chi ne aveva necessità.

E speriamo di poterla presto disattivare, questa linea telefonica.

Come detto siamo ormai alla fine della consiliatura.

Sappiate, cari colleghi, che per tutti noi Consiglieri dell’Ordine poterVi rappresentare in questi quattro anni è stata una esperienza perigliosa e entusiasmante.

La giustizia non si è mai fermata, neanche nel periodo bellico. Tale era la gravità della pandemia che siamo stati costretti a fermarci, se non per gli affari urgenti, dal marzo al maggio del 2020.

I mesi di marzo e aprile sono stati dedicati, ogni giorno, a una faticosa e corale rincorsa per costruire i binari voluti dal Legislatore dell’emergenza per cercare di far ripartire la macchina in modo ordinato e necessariamente concertato.

I Consiglieri dell’Ordine hanno lavorato intensamente e indefessamente durante la tempesta proprio per raggiungere questo obiettivo, raggiunto già il Sabato di Pasqua.

Non possiamo che ringraziarli ad uno ad una.

Ma ricorderemo questa consiliatura non solo per questo; anche per i progetti realizzati, per i quali, nuovamente, ringraziamo tutti i Consiglieri che se ne sono fattivamente occupati.

Pensiamo alla proposta al Presidente del Tribunale del rilascio in forma digitale della formula esecutiva: Torino è stato il primo circondario a protocollarla, tra mille perplessità e vivaci critiche; poi è divenuta norma e ha avviato un processo di semplificazione sposato anche dalle recenti riforme.

Pensiamo al giorno della memoria dedicato ai Colleghi espulsi per le ignominiose leggi razziali e al simbolo che il Consiglio ha fortemente voluto collocare nei corridoi di questo palazzo nel gennaio del 2020, apponendo una targa commemorativa con i 54 nomi di chi ha subito una profonda ingiustizia.

Pensiamo al giorno in cui – il 28 luglio 2021 – abbiamo festeggiato l’intitolazione del giardino dinanzi al Palazzo di Giustizia dedicato ai giochi dei bambini alla avvocata Lidia Poët, prima donna avvocata italiana iscritta dal nostro Consiglio nel 1883: la scelta del nostro Consiglio fu anticipatrice e coraggiosa. Eccome se occorreva mantenere viva la memoria di una grande avvocata simbolo della battaglia per la parità di genere.

Pensiamo al giorno in cui abbiamo inaugurato la ludoteca del Palazzo di Giustizia, il 21 giugno 2022. Grandissima gioia e gratitudine verso tutti coloro che a capo degli uffici giudiziari e negli uffici comunali hanno collaborato a questo risultato, teso a conciliare le esigenze familiari con quelle lavorative di tutti gli operatori della giustizia del palazzo e dei cittadini che vi accedono.

Pensiamo, ancora, alla creazione di un’importante commissione come quella sull’intelligenza artificiale per guardare al futuro della nostra professione: l’avvocato ibrido, ibrido di nuovi saperi scientifici e tecnologici, che si rivolge al nostro prestigioso Politecnico per studiare insieme quanto e come è riproducibile e verificabile l’algoritmo sotteso a un determinato procedimento magari lesivo dei diritti dei nostri assistiti. O la commissione ADR e il suo importante lavoro, vieppiù prezioso proprio alla luce della chiara volontà normativa contenuta nella riforma del processo civile di un maggior ricorso alle forme alternative di risoluzione delle controversie.

Ci attende infatti per il futuro prossimo un importante cambiamento che tocca i nostri sistemi processuali, sia penale che civile, e che richiede una presenza continua dell’avvocatura affinché si possa essere non semplici spettatori, ma attori coprotagonisti.

Il nostro Ordine, come tradizione, saprà portare il proprio contributo con lo stile che è proprio della nostra avvocatura e che qualcuno definisce sabaudo, ma che nella sostanza significa consapevoli del nostro fondamentale ruolo e pronti a rivendicarlo in tutte le sedi.

Con questo spirito e consapevolezza anche la nostra Fondazione, rinnovata nel suo Consiglio di Amministrazione al termine del 2021 e in carica ancora per il prossimo biennio, ha ripreso un’intesa attività. Molti gli ambiti che sono stati toccati con una visione d’insieme che ha coinvolto non solo l’avvocatura torinese, ma anche numerose espressioni della società civile, della cultura, della politica che hanno trovato nella Fondazione un punto di riferimento e di incontro.

Ricordiamo proprio  il convegno sulla guerra in Ucraina con la partecipazione di importanti esponenti ucraini collegati con noi mentre Leopoli subiva violenti attacchi. Ricordiamo l’evento dedicato alla figura del presidente Fulvio Croce che ha visto collegati da remoto oltre 700 colleghi con i quali abbiamo condiviso il valore e il ricordo, quanto mai attuale, del nostro Presidente. E ancora il ciclo di incontri in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) dedicato alla tutela del nostro patrimonio culturale che ha permesso di gemmare la partecipazione della Fondazione alle giornate FAI di autunno che hanno visto oltre 600 persone visitare la nostra biblioteca storica presso la Curia Maxima e vedere il documentario “Avvocato”. Il progetto gli “Avvocati incontrano la Scuola” con la visita in Fondazione e negli altri luoghi della giustizia degli studenti dell’ultimo anno delle superiori con i quali abbiamo condiviso non solo la visione del documentario su Fulvio Croce, ma anche una riflessione sul valore e la portata del principio di legalità e in generale sull’importanza e il ruolo dell’avvocatura. Molte altre le iniziative sono state portate avanti dalla nostra Fondazione (tutte puntualmente illustrate nel sito della Fondazione), che ha saputo confermare la centralità dell’avvocatura torinese nel nostro tessuto culturale.

Il nostro Grazie va a tutti Voi, cari Colleghi e Colleghe!

Per noi Consiglieri rappresentarVi è stato un grandissimo privilegio e un grande onore il cui ricordo conserveremo per sempre.

A tutti Voi auguriamo col cuore di trovare sotto l’Albero il regalo, semplice ma appagante, di una serenità condivisa.

 

La Presidente dell’Ordine                     Il Presidente della Fondazione Croce
Avv. Simona Grabbi                             Avv. Enrico Maggiora