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Care Colleghe e Cari Colleghi,
anche quest’anno rinnoviamo con Voi l’appuntamento con la nostra lettera di fine anno, portando i migliori auguri del Consiglio dell’Ordine e della Fondazione dell’Avvocatura torinese Fulvio Croce per un Natale sereno e un buon 2026.
Il 2025 è stato un anno intenso, che si chiude con un evento straordinario per la nostra comunità: il XXXVI Congresso Nazionale Forense, tornato a Torino dopo cinquantasei anni.
Un ritorno che ha rappresentato un’occasione per ospitare oltre duemila colleghi da tutta Italia, che hanno molto apprezzato la nostra città, e per ribadire, davanti all’avvocatura italiana, il valore della nostra storia e la forza del nostro impegno nella comunità forense.
Indimenticabile il momento in cui la toga del Presidente Fulvio Croce, grazie all’avvocato Veneziano Tommaso Moro e al Presidente dell’Ordine di Venezia Tommaso Bortoluzzi, è tornata a casa.
In continuità, l’anno prossimo, ospiteremo la giovane avvocatura europea: grande evento che dimostra l’attenzione delle istituzioni forensi torinesi anche al mondo dei giovani colleghi, così fecondi di spunti e di iniziative per riflettere insieme sul futuro della nostra professione.
In tale occasione saranno avviati tavoli tematici dedicati alla digitalizzazione della professione, alla mobilità internazionale e alle nuove competenze richieste dall’innovazione normativa e tecnologica.
È stato un Congresso che ha rimesso al centro temi cruciali: la riforma della legge professionale ormai trasfusa in legge delega presentata lo scorso 4 settembre dal Consiglio dei Ministri al Parlamento, l’uso deontologicamente sostenibile di potenti strumenti di lavoro come l’intelligenza artificiale, la difesa della dignità professionale e dei diritti dei cittadini.
Non sono mancate le difficoltà nell’anno giudiziario che sta terminando.
La geografia giudiziaria del nostro distretto continua a soffrire carenze significative, soprattutto nella magistratura onoraria e nel personale amministrativo in Procura, al Tribunale per i minorenni e al Tribunale di sorveglianza.
In particolare, le criticità nella giustizia di prossimità — che già nel 2024 avevano imposto mobilitazioni e richieste di intervento da parte del Consiglio — si sono confermate come uno degli snodi più critici, con ripercussioni tangibili sui tempi e sulla qualità del servizio reso ai cittadini. La diminuzione a sei mesi della durata del tirocinio dei futuri giudici di pace poi consacrata in norma raccogliendo le richieste dell’avvocatura e il rinvio della entrata in vigore della maggior competenza per valore dei giudici di pace hanno in parte lenito le difficoltà, ma non le hanno affatto eliminate.
A questo si sono aggiunte le complessità connesse alla piena attuazione della riforma Cartabia, che ha richiesto e richiede uno sforzo continuo di adattamento.
Ma se i tempi non sono semplici, è altrettanto vero che la nostra avvocatura ha saputo rispondere con determinazione, competenza e senso di responsabilità.
Lo avete dimostrato ogni giorno: nelle aule di giustizia, nelle scelte professionali, nell’accompagnare cittadini e imprese in un contesto economico e sociale che continua a mutare con rapidità.
Noi, come Consiglio, abbiamo cercato di esservi accanto con costanza, attenzione e consapevolezza del mandato che ci avete affidato.
Abbiamo proseguito l’impegno avviato negli anni scorsi con il dialogo con le istituzioni, nella ricerca di soluzioni concrete per ridurre i disagi quotidiani, nel promuovere innovazione e formazione continua, nel dare ascolto alle necessità degli iscritti.
E continueremo a farlo.
La Fondazione Fulvio Croce, dal canto suo, ha consolidato il proprio ruolo culturale e civico, proseguendo nelle attività di apertura alla città, nella tutela della memoria dell’avvocatura, nelle iniziative dedicate alle scuole, nella collaborazione con associazioni, enti, istituzioni e nelle numerose occasioni di approfondimento su temi di attualità giuridica e sociale.
Anche quest’anno la Fondazione ha saputo rappresentare uno spazio di riflessione, dialogo e responsabilità condivisa.
Si è rinnovato il bellissimo momento della giornata della virtù civile nata dal gemellaggio con l’Associazione civile Giorgio Ambrosoli, altro avvocato che ha dato la vita per il senso di rispetto del dovere di verità gravante sull’Avvocato.
Preziosa e prestigiosa la collaborazione del Consiglio e della Fondazione nelle rassegne di Biennale Democrazia e delle Giornate della Legalità promosse dalla nostra Città in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza
Le collaborazioni proseguiranno con incontri aperti alla cittadinanza dedicati al rapporto tra diritto, innovazione e democrazia partecipativa, mantenendo il contatto con le nuove generazioni mediante l’organizzazione con la nostra Fondazione di attività destinate ai giovani studenti.
Siamo una comunità vasta e complessa — oltre 6.800 avvocate, avvocati e praticanti — unita però da una medesima convinzione: che la nostra sia ancora una professione straordinaria, difficile ma capace come poche altre di dare un senso profondo al nostro lavoro.
Ricordiamolo ogni giorno, anche nel 2026.
Siamo, e dobbiamo continuare a essere, “coloro che si prodigano per gli altri”, portatori di quella forza che appartiene alla nostra tradizione e che Fulvio Croce e Giorgio Ambrosoli e tanti altri prima di noi ci hanno insegnato con l’esempio più eloquente.
Un’eredità che ci impegniamo a custodire e rinnovare, nel solco delle nostre figure di riferimento (Lidia Poët, Francesco Saverio Vegezzi, Fulvio Croce) rafforzando nel nuovo anno la nostra presenza nella vita civile della città e nella difesa dei diritti fondamentali.
Il nostro grazie va a tutti voi, Colleghe e Colleghi.
A tutti voi, e alle vostre famiglie, i nostri migliori auguri di cuore per un Natale sereno e un 2026 ricco di ciò che conta davvero.
La Presidente dell’Ordine Il Presidente della Fondazione Croce
Avv. Simona Grabbi Avv. Enrico Maggiora



