Il Consiglio adotta, sul punto, la seguente delibera:
“I recenti fatti di cronaca relativi ad un’ inchiesta che vede coinvolti anche professionisti torinesi che hanno operato quali consulenti tecnici nominati sia dalla Procura della Repubblica che dal Tribunale come psicoterapeuti in casi di abuso su minori richiede, a parere di questo Consiglio, che vengano svolte alcune considerazioni;
astenendosi da ogni valutazione sulla vicenda giudiziaria in corso che avrà il proprio sviluppo nelle sedi processuali, dalla stessa si può partire per affrontare il tema assai spinoso relativo alla modalità di ascolto del minore nei casi di sospetto abuso;
è noto infatti che pur in presenza di linee guida nazionali ampiamente accreditate, quali la Carta di Noto nella sua quarta stesura del 14 ottobre 2017, le Linee Guida SINPIA (Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza), e linee guida nazionali per l’ascolto del minore testimone (frutto del lavoro interdisciplinare di sei società scientifiche) nella pratica quotidiana le stesse vengono talvolta disattese o non compiutamente seguite ed applicate;
tali modi di procedere appaiono preoccupanti, sotto un duplice profilo: da un lato non possono che risultare lesivi dei diritti dei minori, dall’altro fuorvianti rispetto alle regole processuali e quindi al rito voluto dal legislatore per poter pervenire all’accertamento della verità processuale.
Con queste premesse il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino delibera:
a.) di voler lavorare sul tema attivando, in linea di continuità con il passato, un tavolo, di concerto con la magistratura e gli ordini dei medici, degli psicologi e degli assistenti sociali, per lo studio, l’approfondimento e il recepimento delle buone prassi relative all’ascolto del minore presunta vittima di reato;
b.) incarica la Commissione famiglia dell’Ordine, di organizzare una specifica formazione per gli avvocati sulla carta di Noto e Linee Guida SINPIA (Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) e sulle linee guida nazionali per l’ascolto del minore in modo da fare crescere nell’avvocatura la cultura della reale salvaguardia dei diritti del minore presunta vittima di reato, nel rispetto delle regole processuali, con l’incarico altresì di coinvolgere nei lavori docenti universitari che abbiano studiato la materia;
c.) incarica la Presidente di interloquire con la Procura della Repubblica e il Tribunale in relazione alla validità, in base alle linee guida nazionali e del redigendo protocollo, delle metodologie adottate, anche a monte dell’instaurazione del procedimento penale, per la raccolta della deposizione del minore presunta vittima di reato”.