Cari Colleghi e Care Colleghe,
oggi è il 27 gennaio, Giorno della Memoria.
Per non dimenticare – monito di Primo Levi - che qualcuno poco più di 80 anni orsono scrisse nel Manifesto degli scienziati razzisti pubblicato il 14 luglio 1938 sulla rivista Giornale di Italia e poi ripreso nella rivista La difesa della razza:
“Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Esistono grandi razze e piccole razze. Esiste ormai una pura razza italiana. E’ tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti.”
Per non dimenticare che sono trascorsi solo 80 anni dalla entrata in vigore della legge 9/6/1939 n. 1054 – disciplina dell’esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica- che di fatto condannava all’emarginazione professionale i colleghi ebrei, che avrebbero potuto soltanto più iscriversi in elenchi speciali, difendere altri colleghi ebrei e associarsi solo con colleghi ebrei; e ciò nonostante ci pare siano passati secoli.
Per non dimenticare l’ignominia dei 54 colleghi esclusi dal nostro Albo professionale in esecuzione delle leggi razziali.
Per non dimenticare il Collega Luigi Lombardi, ariano e cinofilo, che quando gli avvocati furono costretti – per decreto e con sanzioni in caso di inosservanza - a dichiarare al direttorio la loro razza di appartenenza, dichiarò di appartenere alla razza Bulldog, e chiese la cancellazione dall’albo.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino, la Fondazione dell’Avvocatura Torinese Fulvio Croce, il Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino non dimenticano e celebrano con Voi il Giorno della Memoria mandandoVi l’opuscolo realizzato in occasione della affissione all’ingresso del Consiglio della targa commemorativa dei 54 colleghi discriminati perché ebrei.
Opuscolo scaricabile qui: opuscolo
Vi salutiamo con affetto, e nessuno dimentica.
Avv.ta Simona Grabbi Avv. Enrico Maggiora Avv.ta Cesarina Manassero