IN RICORDO DEL PRESIDENTE AVVOCATO ANTONIO ROSSOMANDO

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Tanti tra noi avvocati oggi presenti  abbiamo ancora negli occhi l’immagine del nostro Presidente quando gli abbiamo consegnato lo scorso 10 novembre la medaglia per i 60 anni di iscrizione al nostro Consiglio.

Il Consiglio che ho l’onore di rappresentare è grato di essere riuscito a consegnargliela e a dirgli – mettendolo forse anche un po’ in imbarazzo – tante volte una semplice ma doverosa e sentita parola: grazie.

Anche oggi sarà così, inevitabilmente.

            E’ una gratitudine sincera che si deve non solo a chi ha servito l’istituzione per anni avendo l’onore di rappresentarla;  ma a chi lo ha fatto lasciando un esempio a noi tutti.

Grazie caro Presidente per come hai  condotto il Consiglio dal 2001 al 2005  lasciandolo con queste parole forti e significative:

“mentre lascio il Consiglio che ho avuto l’onore di presiedere per una limitazione del numero dei mandati che ho fermamente voluto, sono certo che qualunque cambiamento non potrà contraddire la nostra storia, che è testimonianza della nostra professione e garanzia della nostra unità e della nostra sopravvivenza”.

            Grazie Presidente per come hai voluto tramandare la  storia dell’istituzione anche nei suoi momenti tragici, come l’omicidio del Presidente Fulvio Croce raccontato nel film documentario “Avvocato”  da Te fortemente voluto e oggi proiettato da tanti  Consigli dell’Ordine e dai Dipartimenti di Giurisprudenza del Paese.

           

Grazie perché - quando ce ne è stato bisogno - hai fatto comprendere con fermezza che non si poteva pensare di non ascoltare la voce dell’Avvocatura.

Grazie per aver voluto ricordare a noi  tutti il valore simbolico della nostra Toga, con le raccomandazioni che sono conservate in tutte le aule del nostro Palazzo di Giustizia, perché la Toga, come dicevi Tu:

è l’elemento di identificazione dei principi e degli ideali della Giustizia e al contempo delle tradizioni esclusive dei Giudici e degli Avvocati. Vi è un diritto di toga, ma anche un dovere di toga”.

Grazie per aver coltivato i riti e i simboli, e non solo quello della toga. Penso al labaro con il nostro simbolo che  hai regalato al Consiglio e che  è con noi oggi e ogni volta in cui vogliamo testimoniare anche visivamente la presenza del Consiglio.

 

Grazie infine  per averci lasciato un testamento importante  quando, intervistato nel 2022 su quale fosse il ruolo dell’Avvocato, hai risposto così:

““le persone affidano all’avvocato i propri diritti, per cui siate consapevoli e responsabili del ruolo che vi è affidato.

E proteggetelo. L’avvocato deve reagire agli attacchi e difendere la sua personalità e quella dell’avvocatura. Noi abbiamo il diritto alla parola ed è uno dei pochi diritti ampi che abbiamo. Quando vengono aggrediti i diritti del difensore non c’è pace che tenga. Si deve reagire e difendere la dignità dell’avvocato”.

 Sappi, caro Presidente, che lo leggiamo ai giovani Avvocati quando giurano dinanzi al Tuo consiglio.

Il Tuo Consiglio non può che esserTi profondamente grato e stringersi alla Tua famiglia, che vive la Tua stessa passione per l’avvocatura e per la Giustizia.

 

La Presidente Avv. Simona Grabbi a nome del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati